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Non c’è giorno che l’Afghanistan non sia insanguinato da attentati, esplosioni, attacchi terroristici, scontri tra i guerriglieri talebani e l’esercito governativo. La guerra è come un’ombra nera che si accompagna alla quotidianità della gente marcandone il ritmo, i tempi, le aspettative. Paese poverissimo ha un’economia che si regge sulla produzione di oppiacei per l’esportazione, pari al 13% del Pil Nazionale. Dopo lustri di guerra e distruzione il sistema socio sanitario è allo stremo; curarsi è diventato il privilegio di pochi: mancano strutture attrezzate, medicine, medici soprattutto nelle regioni più colpite dalle violenze. La presenza di organizzazioni umanitarie fa la differenza per il benessere della popolazione. Questo reportage fotografico di Luca Catalano Gonzaga è stato realizzato ad aprile 2016, a Mazar-i Sharif, la quarta città del paese per conto di Emergenza Sorrisi NGO. Considerata la vera porta Nord dell’Afghanistan questa città si trova al crocevia delle strade che portano in Turkmenistan, Uzbekistan e Tagikistan verso l’Asia centrale e la Russia. Questa posizione strategica ne fa dunque il crocevia delle piste della droga e del narcotraffico che tanto incidono sugli equilibri politici e militari della regione. Anche in città il consumo di droghe pesanti è molto diffuso; i circa 2000 tossicodipendenti si ritrovano a Parwazah Balch (la porta di Parwazach) e fanno uso di shishah, cristal e eroina che si iniettano per strada. In Mazar-i Sharif operano i chirurghi volontari di Emergenza Sorrisi Onlus che garantiscono interventi di ricostruzione plastica ai bambini nati con malformazioni facciali e ustioni causate da incidenti domestici o da ordigni inesplosi. (testo a cura di Sebastiano Caputo).
Una selezione di fotografie dall’archivio di Luca Catalano Gonzaga è disponibile come stampe da collezione. L’obiettivo della vendita dele stampe è quello di contribuire alla realizzazione dei progetti fotografici di Witness Image, che narrano le grandi trasformazioni del nostro tempo.