Kae Tempest reimmagina il mito della leggenda greca di Filottete e fonde temi antichi con sensibilità moderne per una potente esposizione di cameratismo, lealtà, tradimento e manipolazione.
Attraverso la proiezione delle fotografie di Luca Catalano Gonzaga, la storia si svolge sulla costa, dove il coro classico viene ridefinito come un gruppo di persone, incapaci di andarsene, che vivono la loro vita in un campeggio. Dall’altra parte della spiaggia c’è una grotta dove vive l’ex soldato Filottete, conducendo un’esistenza da eremita, immerso nella sua amarezza contro Odisseo e ancora guarendo le ferite della sua ultima battaglia, avvenuta dieci anni fa.
Il “paradiso” di Tempest è un ossimoro, un’isola devastata dalla guerra civile e dagli uragani. Ora serve come discarica per prigionieri e rifiuti non riciclabili provenienti da tutto il mondo.